In “ALGARABÍA ”
Suoni, Musiche, Danze
Rosarillo – canto
Sergio Varcasia – chitarra
Andrea Pullone – oud, baglama
Francesca Agostini – flauto
Carlo Cossu – violino
Samir Elturky – darbuka, req, daff
Paolo Monaldi – cajon, djembe, utar
Francisca Berton – ballerina solista e coreografa di flamenco
Perla Elias Nemer – ballerina solista e coreografa di danza mediorientale
le danzatrici della Compagnia Algeciras Flamenco
le danzatrici della Compagnia Amirat
Roberta Parravano – ballerina solista e coreografa ospite
“Algarabía” in spagnolo indica un chiacchiericcio confuso, risultato del parlare all’unisono di varie persone; proviene dall’arabo al’arabiya e significava “lingua arabica” ed anche “parlare a voce alta, gridare”. Per estensione, può essere utilizzato per “festa” o “allegria”.
Questa parola è simbolica, risultato dell’incontro e dell’influenza che nella storia si è verificato in Andalusia nel 711, con l’occupazione araba della Spagna meridionale:ebbe inizio una “nuova era” che riguardava tutti i campi della scienza, della cultura e dell’arte.
In “Algarabía” si ripercorrono quelle vie, rivivendo i momenti in cui, anche grazie alla musica e la danza, il sud della Spagna, al-Ándalus, divenne esempiounico di tolleranza, scambio e convivenza tra musulmani, ebrei, cristiani e gitani, nella coesistenza di culture, religioni e lingue.
“Algarabía” prende spunto ed energia dalla fusione di elementi comuni del flamenco, della musica araba magrebina e sefardita attraverso la ricerca e la riqualificazione del patrimonio musicale del periodo di al-Ándalus, proponendo una rilettura in chiave moderna.
Suoni, musiche e danze uniti nella rappresentazione dell’incontro di identità culturali differenti.